Innovazione – Perché (forse) avremo cellulari e pc eterni e indistruttibili

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La tecnologia degli smartphone più moderni unita alla resistenza dei cellulari più vecchi: non un’utopia, ma un traguardo possibile grazie all’invenzione di un circuito elettrico flessibile, resistente e riciclabile. Il team di ricercatori che ha condotto lo studio, i cui dettagli sono stati pubblicati su Communications Materials, si dice convinto che questa scoperta aprirà la strada a un nuovo tipo di dispositivi elettronici che saranno in grado di autoripararsi e riconfigurarsi, e potranno essere interamente riciclati alla fine della loro vita. I dispositivi attualmente in commercio, come cellulari o pc, contengono cavi rigidi e saldati tra loro, che smettono di funzionare se si guastano o vengono tagliati. La rivoluzione dei circuiti flessibili sta proprio nella loro resistenza: anche se bucati o danneggiati, continuano a funzionare e a trasmettere energia elettrica. Tutto questo è possibile grazie all’utilizzo di minuscole gocce di metallo che passano all’interno di un elastomero (una sorta di “gomma”) per essere isolate. «Per creare dei circuiti, colleghiamo le gocce di metallo tra loro», spiega Ravi Tutika, capo dello studio. «Possiamo poi decidere di separarle localmente per ricostruire nuovi circuiti, o addirittura dissolvere tutti i legami e ripartire da zero riciclando interamente i materiali»I circuiti sono flessibili e continuano a funzionare anche se estremamente danneggiati: se vengono bucati, invece di perdere totalmente la connessione, come nel caso dei cavi elettrici tradizionali, le goccioline si uniscono attorno al buco formatosi e continuano a trasmettere energia. I circuiti possono anche allungarsi e continuare a funzionare: durante gli studi, il team è riuscito ad estendere il dispositivo fino a dieci volte la sua lunghezza originale. «È una scoperta entusiasmante», afferma Michael Bartlett, uno degli autori, «che ci proietta direttamente in un futuro di nuove tecnologie flessibili e sostenibili, più resistenti e rispettose dell’ambiente».

FONTE  FOCUS.IT

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