In Italia si muore sempre di più e gli italiani muoiono prima. È la sintesi del rapporto Osservasalute presentato oggi al policlinico Gemelli di Roma e che raccontano di un Paese in cui l’aspettativa di vita si è abbassata.In particolare il 2015 è stato un anno nero per la mortalità: a fronte delle circa 600mila morti medie nel 2013 e nel 2014, nel 2015 si sono verificate 49mila morti in più. concetrate per lo pià nel periodo invernale (durante le epidemie di influenza) e a luglio (quando il caldo causa problemi alle fasce più deboli). Questo anche a causa dell’invecchiamento della popolazione, che ha portato a una posticipazione di due anni dei decessi.Tutto ciò, naturalmente, ha dei riflessi sulla speranza di vita della popolazione. Al 2015, la speranza di vita alla nascita è più bassa di 0,2 anni negli uomini e di 0,4 anni nelle donne rispetto al 2014, attestandosi, rispettivamente, a 80,1 anni e a 84,6 anni. Questi rallentamenti sono generalizzabili a tutto il Paese, passando da casi in cui la diminuzione è stata cospicua (Valle d’Aosta) ad altri in cui la speranza di vita è rimasta ferma al livello del 2014 o, invece, aumentata lievemente.Nel complesso però, tra il 2011 e il 2015 gli uomini hanno guadagnato 0,6 anni, mentre le donne 0,2 anni. Come ormai è evidente da alcuni anni, la distanza della durata media della vita di donne e uomini si sta sempre più riducendo anche se, comunque, è ancora fortemente a favore delle donne (+4,5 anni nel 2015 vs +4,9 anni nel 2011).
Foto e fonte Il Giornale