Editoriale di Augusto D’Ambrogio. E’ di moda nelle campagne elettorali dichiararsi civici per essere lontani dalle logiche partitiche e per darsi una spolverata politica,affinchè l’elettorato ti creda lontano dalle spartizioni amministrative.Per avere la candidatura a Sindaco,l’architetto De Donatis ha lanciato ad alta voce la Piattaforma civica: un’immagine di condivisione e di lontananza dai partiti,ma a quanto pare oggi o meglio dalla campagna elettorale non era più ed ha perso le sue peculiarità,traballa e di civico non è rimasto nulla anzi in tanti lo danno da sempre vicino ad Abbruzzese, basta leggere politicamente alcune nomine.Non dite che era tutto già detto,quella sinistra o vicina al Pd locale che ha creduto nella candidatura di De Donatis? I partiti si sono palesati, rivendicando giustamente il loro ruolo nella vittoria e a questo punto ancora di più con le nomine di consiglieri nei partiti,quindi mi chiedo: ma per il Referendum la maggioranza della città di Sora cosa voterà? Il No di FI annunciato ieri da Abbruzzese a Sora? Dove era presente M. Bruni e S. Petricca consiglieri comunali che con Mosticone hanno creato Forza Italia di Sora?Ed il sindaco e gli altri della maggioranza che voteranno? Dove sono quei consiglieri di FI come Caschera e Lecce che per mantenere la poltrona della gestione o dell’avere ha abbandonato il cons. prov. Di Carlo (facendo sponda al Sindaco per non mantenere l’accordo della campagna elettorale dove il vice sindaco doveva essere Di Carlo), il quale con questa esclusione non ha la possibilità a Gennaio di ripresentarsi alla Provincia e gli stessi “traditori” politici sosteranno qualche cons. provinciale di qualche paese vicino.Anche in questa tanta confusione e tanta approssimazione come nella vita amministrativa ,tutti aspettano la delibera del riordino amministrativo,che oltre a Farina perderà qualche altro pezzo mentre la città vive nell’abbandono.Chi sbandiera tanto cambiamenti epocali,liberazioni,rivoluzioni in campagna elettorale,come volevasi dimostrare,tutto cambia per non cambiare nulla, i partiti hanno vinto di nuovo.