«Spallanzani-Gamaleya? Troppa spy story»
Si fa «troppa spy-story» sull’accordo di collaborazione scientifica fra l’istituto Spallanzani di Roma e l’Istituto russo Gamaleya sul vaccino anti Covid-19 Sputnik, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella trasmissione Mezz’ora in più di Rai 3. «Lo Spallanzani è un istituto di ricerca molto impotante del nostro Paese e credo sia naturale – ha rilevato Speranza – che abbia rapporti internazionali», come fanno i principali centri di ricerca italiani e del mondo. «Non avevamo in testa di voler aiutare Putin sapendo che due anni dopo ci sarebbe stata una guerra: sono ricostruzioni sinceramente fantasiose. Lo Spallanzani per primo, di fronte alla guerra, ha subito bloccato questa ricerca, come è giusto che sia».
Speranza ha inoltre precisato che «i vaccini si possono utilizzare in Europa soltanto se l’Ema li valida e ci dice che sono efficaci e sicuri. L’Ema ha dato l’ok ad alcuni vaccini, ma non ha mai dato l’ok allo Sputnik. Quindi nessuno in Italia poteva utilizzarlo. È una cosa diversa, invece, avere reti di collaborazione e di ricerca». A proposito della missione russa in Italia, Speranza ha ricordato che «in quelle ore avevamo uno straordinario bisogno di sostegno» e che «con quella missione arrivarono 30 ventilatori polmonari, 500.000 mascherine e altro materiale inventariato, poi gestito dalla protezione civile. Si potrà affronfondire e verificare, ma mi sembra che attorno a questa vicenda ci sia un pò troppo spy story». (Leggo)