La compagnia aerea low cost britannica EasyJet vuole rafforzarsi sull’Italia e ha in progetto un aumento dell’8% della capacità nel 2017, rispetto a quest’anno. Sono state messi a budget 1,4 milioni di posti a bordo in più sui tre aeroporti italiani dove EasyJet è già prima compagnia, cioè Malpensa, Venezia e Napoli. Lo ha annunciato nella città partenopea Frances Ouseley, direttrice Italia del gruppo, alla presenza del ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio, nella sede del Museo nazionale archeologico. Altri 500 mila posti saranno redistribuiti — dopo la chiusura in corso di completamento della base di EasyJet a Fiumicino — su altri aeroporti italiani, in testa Pisa, Catania e Torino.Il piano prevede 35 nuovi collegamenti dal Paese (dieci ciascuno da Malpensa, Venezia e Napoli più cinque tra Torino, Pisa e Catania) e la generazione di 200 posti di lavoro diretti tra piloti e assistenti di volo e oltre 1.400 occupati indiretti. «È un’accelerazione dei nostri investimenti sul Paese — ha detto Ouseley —. Abbiamo solidità finanziaria e fiscale con mezzo miliardo di sterline di profitti. Meno del 2015, ma in Europa ci sono state immissioni per 100 milioni di nuovi posti aerei e tutte le compagnie hanno dovuto ridurre i prezzi». Ouseley, in linea con il presidente della Sea (la società degli aeroporti milanesi), Pietro Modiano, ha annunciato inoltre che da dicembre sarà in funzione il treno Malpensa Express anche per il Terminal 2 di Malpensa, quello dedicato a EasyJet. «Il 6 dicembre ci sarà l’inaugurazione», ha detto Modiano. E ancora: «Sono qui per questo, per fare i complimenti a EasyJet. Non era scontato che investissero ancora su Malpensa». In totale i posti su aerei di EasyJet in Italia saliranno a 19 milioni nell’anno fiscale 2017 (ottobre-settembre).Il piano s’innesta sulle tre città dove EasyJet è già forte. A Venezia andrà la fetta più consistente della maggiore capacità, prevista qui in crescita del 23% a 2,9 milioni di posti, con 11 nuove destinazioni. A Napoli l’incremento previsto è del 17% con oltre 2,8 milioni di posti a disposizione e nove nuove destinazioni internazionali. A Malpensa infine, che è la maggiore base di EasyJet nell’Europa continentale, è stato pianificato un aumento del 5% dei posti a bordo che salgono a 9 milioni (Linate compresa). Dieci le nuove destinazioni da Milano delle quali sei già disponibili a Cracovia, Lanzarote, Lille, Manchester, Nantes e Tolosa. «I piani d’investimento dimostrano che c’è fiducia nel Paese, fiducia che il governo ha cercato di stimolare — ha detto Delrio, ponendo fine così formalmente a una fase passata di ruggine con EasyJet che aveva contestato l’esecutivo accusandolo di frenare sull’apertura del mercato —. I tre aeroporti dove si concentrano i nuovi posti sono esempi di buona gestione, in particolare Napoli, ottimo scalo e modello per il Sud». A proposito delle tariffe aeroportuali, il ministro ha sottolineato poi che nella legge di Bilancio al varo è previsto che «180 milioni l’anno vengano tolti dalle tasse aeree in tre anni».Secondo una proiezione della società di ricerche Sociometrica, presentata durante l’annuncio del piano, in Italia Easyjet nel 2016 ha generato, indotto compreso, «spesa e quindi ricchezza per un valore di 7,2 miliardi, con 209 mila posti di lavoro equivalenti»: cioè calcolati sulla base del numero di giornate-uomo apportate dal traffico turistico e di affari della società. «EasyJet è più di una compagnia aerea, è un partner responsabile per il Paese — ha detto Ouseley —. Spesso l’industria del trasporto aereo viene associata alla corsa al profitto o al mordi e fuggi, ma noi abbiamo investito in Italia in modo costante indipendentemente dalle condizioni economiche e siamo ormai in 17 aeroporti italiani. Siamo un esempio virtuoso. Abbiamo contratti di lavoro italiani, qualità del lavoro e parità di genere che valorizza le competenze. Siamo un sostegno per l’Italia».
Foto e fonte Cor. Sera