Dichiarazione dell’onorevole Maria Veronica Rossi (Lega), deputato al Parlamento europeo:
“Nuoce gravemente al buonsenso”. Dovrebbe essere questa l’etichetta che andrebbe apposta su certi provvedimenti legislativi che circolano in queste ore in Europa. L’iniziativa dell’Irlanda, con l’avallo dell’Unione europea, di apporre sulle bottiglie di vino la dicitura “Nuoce gravemente alla salute” mi sembra una forzatura gratuita sulla cui attendibilità scientifica sarebbe francamente il caso di approfondire il discorso prima di lanciarsi in giudizi netti. C’è tutta una letteratura che parla, infatti, degli effetti benefici del vino per cui appare davvero surreale tutto quello che sta accadendo in questi giorni. Mi resta difficile capire come, ad esempio, la carne sintetica, realizzata in laboratorio, sia un prodotto che rientra magicamente nella categoria dei virtuosi, mentre il vino improvvisamente venga messo in quella dei cattivi. E’ evidente che l’abuso, così come nel caso anche di altri alimenti, può portare gravi problemi alla salute, ma un consumo moderato penso che sia più che tollerabile. Sarebbe stato, forse, più opportuno pensare a un’etichetta che mettesse in guardia dalle conseguenze dei consumi eccessivi di alcol e che non lanciasse un messaggio “psicologicamente terroristico” tout court. Mi sarei aspettata da parte dell’Europa la promozione di una campagna seria contro l’alcolismo e gli abusi, non certamente una crociata, non si sa bene in nome di quale logica o a vantaggio di chi, contro un prodotto che, guarda caso, è un’eccellenza italiana nel mondo. A questo punto non mi stupirei del fatto che un domani si desse il via libera alla circolazione e alla liberalizzazione delle droghe leggere, che è la battaglia di bandiera di certe forze politiche che forse non riflettono fino in fondo su quelle che possono essere, in questo caso sì, le nefaste conseguenze sulla società e sulla salute, e si mettessero al bando, ad esempio, alcuni formaggi perché fanno alzare i livelli di colesterolo. E allora il richiamo al buonsenso. Nell’Europa che tutto vuole controllare, torna in maniera strisciante una sorta di proibizionismo e si conducono strane battaglie non per tutelare la qualità, l’eccellenza, ma per tutelare gli interessi di pochi. A questo gioco al massacro non ci sto e mi schiero al fianco dei tanti imprenditori e produttori italiani, del Centro Italia, del Lazio e della provincia di Frosinone che vedono oggi minacciati anni di lavoro e di sacrifici da un’iniziativa irragionevole e nefasta.
COMUNICATO STAMPA