Musa, Lanzi, Magliocchetti e Pompeo rimarcano il problema politico: “Ha avuto paura di scontentare alcuni membri della sua maggioranza, barattando l’interesse di Ferentino per la salvaguardia degli equilibri interni”“Al momento dell’approvazione dell’atto aziendale della ASL, il sindaco Fiorletta, invece di rivendicare maggiori servizi per la sanità cittadina, ha preferito abbandonare l’assemblea. Forse, questa scelta è stata fatta per non scontentare una parte importante della sua attuale maggioranza, di chiara estrazione di centrodestra e quindi in linea con chi oggi governa la Regione Lazio. È sicuramente questa la motivazione che ha spinto ancora una volta Fiorletta a non assumere un atteggiamento trasparente e determinato davanti alle scelte da prendere in rappresentanza della nostra comunità”.Lo dichiarano in una nota i consiglieri comunali di Ferentino Alfonso Musa, Giancarlo Lanzi, Fabio Magliocchetti e Antonio Pompeo.“Un voto contrario all’atto aziendale della ASL – argomentano gli esponenti della minoranza – avrebbe sicuramente creato ulteriori frizioni all’interno della sua amministrazione, dove emergono sempre di più le differenze di visioni su temi importanti come quello della sanità”.“Oggi sarebbe stata invece l’occasione per chiedere maggiori servizi all’interno della nostra struttura sanitaria, che si impoverisce di giorno in giorno, e soprattutto per rivendicare maggiori attenzioni rispetto ai tanti disservizi che quotidianamente la nostra comunità è costretta a subire”.“Sin dall’inizio di questa consiliatura abbiamo cercato di far capire quanto fosse importante far sentire la voce dell’amministrazione comunale su questo tema, ma tutto ciò è avvenuto purtroppo nel totale disinteresse del sindaco e della sua maggioranza. Anche negli ultimi due consigli comunali, proprio in virtù dell’approvazione dell’atto aziendale, avevamo chiesto di poterci confrontare su questo tema, ma non è stato possibile in quanto la maggioranza ha preferito non discutere e rinviare”.“Siamo pertanto costretti a subire un atto calato dall’alto – concludono Musa, Lanzi, Magliocchetti e Pompeo – che cristallizza un’offerta sanitaria sempre più povera e inadeguata alle esigenze della popolazione. È davvero grave che, anche davanti alla salute dei cittadini, il sindaco metta la testa sotto la sabbia, anteponendo le beghe di bottega al bene della comunità che è stato chiamato a governare”.