Covid, l’allarme degli esperti: «Serve una nuova campagna vaccinale»

coronavirus covid 19 positivo

Il Covid continua ad uccidere. Dall’inizio dell’anno i morti del virus in Italia hanno già raggiunto i 2mila e l’aumento di casi e ricoveri registrato nelle ultime settimane rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare secondo gli esperti, che invitano le istituzioni a promuovere una intensa campagna vaccinale in autunno per arrivare a immunizzare tutti i soggetti fragili, maggiormente a rischio.L’Italia, però, sembrerebbe essere «impreparata», rileva l’infettivologo Massimo Andreoni, che considera non lungimirante il fatto che il governo abbia deciso di acquistare uno solo dei tre vaccini aggiornati attualmente disponibili in Europa.L’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Iss, dal 18 al 24 luglio, indica che i contagi sono passati da 8.942 a 13.672 (+52,9%), mentre il totale dei ricoverati il 24 luglio è 1.555 rispetto ai 1.226 del 17 luglio, con un incremento del +26,8%.L’Italia, sottolinea all’ANSA Andreoni, «dovrebbe fare in modo di disporre di tutti i vaccini aggiornati al momento disponibili, per rispondere meglio alle diverse esigenze e non dipendere da un unico vaccino, ma, al contrario, ad oggi ne ha ne acquistato soltanto un tipo». I vaccini attualmente disponibili a livello internazionale, spiega, «sono già aggiornati contro la nuova variante JN1 dominante. L’Italia ha acquistato il vaccino Pfizer, che è un vaccino aggiornato di tipo mRna, ma purtroppo non ha ritenuto di acquistare gli altri due vaccini aggiornati disponibili. Quindi, da un lato abbiamo una buona possibilità di copertura vaccinale perché ci sono già diversi milioni di vaccini acquistati, ma dall’altro sarebbe stato meglio acquisire tutte le diverse tipologie di vaccini per garantire una maggiore appropriatezza vaccinale». Si tratta del vaccino di Moderna, che è sempre a mRna ma è monodose e quindi renderebbe molto più semplice la vaccinazione, e del vaccino di Novovax, che è un vaccino monodose diverso rispetto ai primi due perchè è di tipo proteico adiuvato e garantisce una protezione leggermente più lunga rispetto agli altri.Quanto alla situazione attuale, «aumentando molto i casi di Covid – continua Andreoni – inevitabilmente ci saranno sempre più soggetti fragili colpiti e quindi anche ospedalizzazioni e decessi. Questi ultimi hanno già raggiunto i 2mila dall’inizio dell’anno». Il problema, avverte l’esperto, è che abbiamo la maggioranza dei cittadini vaccinato ormai da troppo tempo e dunque con una immunità inefficace rispetto al virus che sta circolando. «Certamente al momento ci troviamo impreparati. L’Italia è uno dei Paesi che ha meno vaccinati in assoluto e solo il 12% dei soggetti fragili – ricorda – è stato immunizzato negli ultimi mesi. Abbiamo bisogno di una campagna vaccinale forte».Anche per Roberta Siliquini, presidente della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, nonché membro del Covid Transition Initiative, Cti, «il caldo nell’aumento dei ricoveri fa la sua importante parte. È però necessario far capire che nell’autunno i fragili devono vaccinarsi per evitare le migliaia di morti che abbiamo avuto l’anno scorso».La Cti – gruppo indipendente e paneuropeo, composto da esperti, sostenitori dei pazienti e responsabili politici, istituita e finanziata da Novavax all’inizio del 2024 – ha inoltre recentemente pubblicato un documento in cui si invitano i governi e le istituzioni dell’Ue a «intraprendere tutte le azioni necessarie per ottenere una copertura vaccinale ottimale al fine di raggiungere l’obiettivo di un’adesione del 75 per cento tra i gruppi a rischio, come è previsto per la vaccinazione antinfluenzale».Sulla stessa linea l’epidemiologo Cesare Cislaghi, che si dice preoccupato per il costante aumento dei contagi da Covid, dei ricoverati e dei decessi e «non sappiamo quanto durerà questa crescita», rileva. Per questo motivo, sarebbe a suo parere opportuno che venissero consigliate maggiori precauzioni, e innanzitutto un isolamento, volontario se non si vuole obbligatorio, dei contagiati. Ma, commenta, «sembra che l’atteggiamento della politica sia quello di minimizzare il problema. Speriamo che questo non risulti un azzardo».«Al momento non ci sono ragioni per pensare che le varianti attualmente circolanti di Sars-Cov-2 causino dei sintomi diversi o più gravi rispetto alle precedenti – osserva Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, intervistata dall’Adnkronos Salute –. Oggi, fortunatamente, esiste una immunità diffusa nella popolazione che, per questo, risulta protetta dalle complicanze più gravi. Ovviamente lo stato di salute della persona gioca un ruolo molto importante nel determinare un quadro clinico severo. Per questo le persone anziane e quelle più vulnerabili per condizioni particolari o altre malattie devono essere più attente e proteggersi».L’esperta, poi, fa il punto sui dati Covid in Italia ricordando che «la variante JN.1, derivante da Omicron, è largamente prevalente con tutti i suoi sottolignaggi, come KP.2.3, KP.3, KP.3.1.1».Attualmente «non si teme più il virus come nel corso della pandemia, ma bisogna con realismo tutelare le persone più vulnerabili da questa come da altre infezioni respiratorie le cui conseguenze possono essere prevenute. Vale la pena, ricordare che le più semplici azioni come il frequente lavaggio delle mani e l’aerazione degli ambienti sono le prime e più semplici misure di prevenzione», aggiunge Palamara.Sempre in tema di prevenzione «sono in corso di valutazione, per la campagna vaccinale autunnale, diverse tipologie di vaccini aggiornati contro le varianti circolanti di Sars-Cov-2. L’Ema ha approvato o ha in via di approvazione diversi vaccini che riconoscono la variante JN.1. Ormai non ha più senso parlare di terza, quarta o quinta dose. Prima della stagione invernale nella quale come quest’anno circoleranno molti virus respiratori, è bene che le persone anziane e vulnerabili si proteggano dal Covid e dall’influenza stagionale», conclude. (Fonte Leggo) – foto archivio

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