Le informazioni sulla guerra in Ucraina arrivano anche a bambini e bambine accompagnate da dubbi e tanti perché. Ecco alcuni consigli per aiutarvi a spiegare loro la guerra con curiosità, sicurezza e amore in modo tale da evitare loro disagio e paura.
Con l’avanzata russa in Ucraina, giornali, tv e social media ci aggiornano continuamente con immagini molto dure di quello che sta accadendo nella zona. Ma tutta questa raffica di informazioni arriva anche a bambini e bambine, mettendo i genitori davanti alla sfida di spiegare la guerra. Sebbene siano difficili, queste conversazioni offrono l’opportunità di aiutare i propri figli a sentirsi più al sicuro e a comprendere il mondo in cui vivono.
Ecco alcuni consigli per aiutarvi a parlare con i bambini e le bambine della guerra, senza trascurare la speranza e l’importanza di costruire la pace:
Indice
Prima di spiegare, bisogna ascoltare
A volte, con l’intenzione di aiutarli a capire, rischiamo di aggiungere preoccupazioni o informazioni che non hanno ancora compreso o pensato. Queste sono alcune domande che possono aiutarci a valutare quali informazioni ha il bambino o la bambina e come le ha interpretate, in modo tale da rassicurarli, se è necessario correggerli o completare la loro visione senza aumentarne – nel caso ci fossero – le paure.
- Cosa hai visto?
- Quale foto o video ha attirato la tua attenzione?
- Cosa pensi sia successo?
- Sai cos’è una guerra?
- Perché pensi che ci siano guerre?
- Sai dove sta accadendo ciò che vediamo?
- È vicino o lontano da qui?
Rispondere con sincerità e semplicità
Forse tanti “perché?” vi sono già arrivati. Per rispondere, usiamo parole e concetti che i nostri figli possano capire. Formuliamo le spiegazioni in modo adeguato all’età e al livello di comprensione del bambino, senza però, come spiegato nel punto anteriore, sovraccaricalo con troppe informazioni. Alcune informazioni potrebbero essere difficili da accettare o comprendere, prepariamoci a ripetere le spiegazioni o ad avere più conversazioni. Devono sapere che per noi le loro domande, i loro sentimenti e le loro preoccupazioni sono molto importanti.
Realizzare percorsi didattici
Non solo ai genitori. Dubbi e domande arrivano anche verso gli insegnanti, offrendo un’importante opportunità per creare una scuola che sia sempre più un luogo di cittadinanza e partecipazione. Si possono realizzare percorsi in classe, utilizzando metodologie non formali e promuovendo il protagonismo degli studenti. Save the Children ha elaborato una guida per insegnanti “La pace oltre la guerra”, con tre percorsi di sensibilizzazione.
I libri per costruire la pace
Ci sono libri per bambini e bambine – ma anche per adulti – che con le loro immagini e parole si trasformano in potenti strumenti per costruire la pace. I loro messaggi diffondono la ricchezza della diversità, raccontano personaggi e storie di libertà e cercando la sensibilità mettono in discussione l’assurdità della guerra in modo da contrastarla sempre con fermezza.
Questi sono alcuni dei libri che, come dei piccoli semi, ci aiutano a riflettere e a farci crescere rispettando le decisioni degli altri, accettando la diversità e promuovendo la tolleranza:
Educare alla pace ogni giorno
Meglio delle parole e dei concetti è l’esempio. La migliore spiegazione di pace per i bambini e le bambine è quella che possiamo offrire noi con il nostro agire quotidiano. Tolleranza, solidarietà, rispetto, empatia e la non violenza sono valori che possiamo (e dobbiamo) trasmettere ogni giorno fin dalla tenera età con i nostri stessi gesti. D’altronde se le nostre parole non sono coerenti con le azioni, come potremmo chiedere loro che lo siano?
Vi lasciamo con le parole dell’artista e illustratore Nikolaj Popov:
“Se i bambini e le bambine possono capire la follia della guerra, se si rendono conto di quanto sia facile cadere in un ciclo di violenza, forse in futuro diventeranno dei promotori di pace”