Ieri in Cervaro, nella splendida cornice di piazza Casaburi, con la Fanfara del 4^ Reggimento Carabinieri a Cavallo, un Picchetto d’Onore dei Carabinieri della Compagnia di Cassino, nonché i gonfaloni delle Città di Cassino e Mignano Montelungo decorati con M.O.V.M. ed i labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, ha avuto luogo la solenne cerimonia di, uno dei tre “martiri di Fiesole” che il 12 agosto 1944 sacrificarono la propria vita davanti ad un plotone d’esecuzione nazista, per il bene comune e la salvezza di dieci ostaggi innocenti. Alberto La Rocca, Fulvio Sbarretti e Vittorio Marandola, tre giovani Carabinieri di circa vent’anni che si trovarono di fronte all’angosciante scelta di porsi in salvo o piegarsi al ricatto dei nazisti, mettendo a repentaglio la propria vita. Convinti che “fare il proprio dovere dia senso all’esistenza”, con un atto di straordinario coraggio e abnegazione, i tre eroi scelsero il cammino della virtù e della nobiltà d’animo, consapevoli che il loro sacrificio avrebbe evitato un crimine ancor più orribile.
Alla cerimonia sono intervenute le massime Autorità civili e militari, il Prefetto di Frosinone S.E. Ernesto Liguori, il Generale di Divisione Maurizio Ferla – Vice Comandante Interregionale Carabinieri “Podgora”, in rappresentanza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, l’Avvocato Civita di Russo – Vice Capo Gabinetto del Presidente della Regione Lazio, il Generale di Divisione Pasquale Muggeo – Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, il Colonnello Gabriele Mattioli – Comandante Provinciale dei Carabinieri di Frosinone e il Questore di Frosinone, che nel corso dei loro interventi hanno ricordato l’eroico atto di valore dei militari dell’Arma. A rendere gli onori di casa il Sindaco di Cervaro, Dott. Ennio Marrocco, ed i rappresentanti dall’Amministrazione Comune con il Gonfalone della Città di Cervaro.
Nel corso della cerimonia è stata letta la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria concessa al Carabiniere Vittorio MARANDOLA, che così recita: “Durante la dominazione nazifascista, teneva salda la tradizione di fedeltà alla Patria, prodigandosi nel servizio ad esclusivo vantaggio della popolazione e partecipando con grave rischio personale all’attività del fronte clandestino. Pochi giorni prima della liberazione, mentre già al sicuro dalle ricerche dei tedeschi, si accingeva ad attraversare la linea di combattimento per unirsi ai patrioti, veniva informato che il Comando germanico aveva deciso di fucilare dieci ostaggi nel caso che egli non si fosse presentato al Comando stesso entro poche ore. Pienamente consapevole della sorte che lo attendeva, serenamente e senza titubanze la subiva perché dieci innocenti avessero salva la vita. Poco dopo affrontava con stoicismo il plotone di esecuzione tedesco e, al grido di «Viva l’Italia!», pagava con la sua vita il sublime atto d’altruismo. Nobile esempio di insuperabili virtù militari e civili”.
Durante la cerimonia è stata deposta una corona e un omaggio floreale dell’Arma dei Carabinieri ai piedi del monumento ubicato in piazza Casaburi.
La cerimonia si è poi conclusa con la scopertura di una targa commemorativa del Carabiniere Vittorio Marandola, alla presenza dei familiari, opera in ceramica realizzata dal Prof. Enrico Todisco, posta davanti all’ingresso del Palazzo Comunale.
Alla Cerimonia erano inoltre presenti i familiari del Carabiniere Albero La Rocca da Sora e i Sindaci ed i rappresentati di molti Comuni, giunti da tutta la Ciociaria e da Nocera Umbra, terra natia dal Carabiniere M.O.V.M. Fulvio Sbarreti.
Forte e sentita è stata la partecipazione della cittadinanza, che ha assistito alla cerimonia con commozione.
COMUNICATO STAMPA