A seguito dell’incremento del fenomeno delle truffe ai danni di persone anziane, il Comando Compagnia di Cassino, coordinato dal superiore Comando Provinciale di Frosinone, ha attuato un “piano antitruffa” incrementando i servizi esterni mediante l’impiego, soprattutto di personale in abiti civili, al fine di porre un freno a tale fenomenologia. Nell’ambito di tali servizi, i militari del NORM della Compagnia hanno deferito, in stato di libertà due donne di anni 57 e 47, già censite (una per associazione per delinquere, falsità materiale e ideologica, sostituzione di persona, truffa, ricettazione e l’altra per minacce), poiché ritenute entrambe responsabili del reato di “tentata truffa aggravata, continuata e in concorso”. La 57enne è stata anche deferita per i reati di “guida senza patente, falsificazione di documenti e ricettazione”. Nel corso della mattinata odierna pervenivano presso la Centrale Operativa di quella Compagnia, comunicazioni da parte di 4 anziani, di età compresa tra i 73 e gli 84 anni, tutti residenti in un noto quartiere centrale di Cassino, che segnalavano il tentativo di truffa da parte di un sedicente avvocato. Riferivano di aver ricevuto, sul telefono fisso, la telefonata da parte di un uomo che spacciatosi per avvocato chiedeva 3mila euro per aiutare i loro figli che si trovavano in stato di fermo presso i Carabinieri, poiché trovati sprovvisti dell’assicurazione delle autovetture in loro possesso, preannunciando l’arrivo di una segretaria per il ritiro della somma richiesta. Il sedicente professionista, per convincere ulteriormente gli anziani, intratteneva contemporaneamente una doppia conversazione telefonica, facendo intendere che mentre parlava con loro interloquiva contestualmente anche con i Carabinieri.Il militare di turno presso la Centrale Operativa sin dalla prima richiesta pervenuta, attivava il piano antitruffa predisposto da quel Comando facendo confluire in zona le varie pattuglie. Questi durante le ricerche notavano un autovettura Peugeot 208 di colore bianco, con a bordo due donne con capelli “biondi”, corrispondenti a quelle che nei giorni precedenti avevano consumata una truffa con le medesime modalità (proprio una donna dai capelli biondi aveva ritirato la somma richiesta per la truffa). Le stesse, sottoposte a controllo e perquisizione da parte dei militari operanti, venivano trovate in possesso del materiale riconducibile alla potenziali vittime precedentemente contattate, nonché di cinque telefoni cellulari e 3 postpay, per le quali le stesse non fornivano spiegazioni plausibili in merito. Inoltre, la conducente dell’autoveicolo che forniva agli operanti una falsa patente di guida, risultava non aver mai conseguito il titolo autorizzativo alla guida. Nella circostanza le stesse, ricorrendone i presupposti di legge, venivano anche proposte per l’irrogazione del foglio di via obbligatorio per il comune di Cassino per anni 3.Sono in corso ulteriore accertamenti sul materiale rinvenuto e sottoposto a sequestro.La sinergia tra i cittadini e l’Arma ha consentito di identificare le “truffatrici” e, pertanto, l’invito che viene rivolto a tutta la popolazione è quello di una maggiore collaborazione in modo da consentire attraverso le chiamate al 112 di individuare le persone sospette e gli autori di questo “odioso reato”, che non solo colpisce l’aspetto patrimoniale delle persone deboli ed indifese, ma le ferisce nell’animo.