Di fronte all’immobilismo che attanaglia l’attività amministrativa, specie riguardo alla capacità (o volontà) di valorizzazione o, più spesso, di salvaguardia del decoro urbano delle aree centrali della città è imperativo per chi scrive tornare ad accendere i riflettori sul quartiere Di Vittorio. L’occasione di qualche giorno fa del ringraziamento rivolto alla signora Rosa Tiberia per aver messo “faccia”, passione e tempo libero per ripristinare le aree abbandonate e per questo degradate del campetto sportivo, un tempo fiore all’occhiello della zona, è anche occasione di riflessione su come la politica di centro destra ha trattato il complesso residenziale e il patrimonio sportivo di verde pubblico di cui è stato dotato in passato. L’impegno dei privati cittadini come la signora Rosa e di tutti coloro che, a vario titolo, si sentono coinvolti nel tentativo di rendere ai ragazzi del quartiere la possibilità di usufruire del campetto e del resto delle opere realizzate da “quelli di prima” rappresenta certo un esempio da celebrare ma ancora prima l’evidente rappresentazione dell’attuale disinteresse pubblico verso un’area importante del centro cittadino. Attualmente le opere infrastrutturali determinanti per la sana socializzazione dei giovani e dei meno giovani residenti del quartiere sono lasciate al totale sbando senza vedere un solo euro da parte dell’Amministrazione per la sua valorizzazione e per il miglioramento della condizione dei parchi attrezzati e delle strutture sportive presenti: topi che la fanno da padrone e serpentelli che girano indisturbati. Sarà un mio impegno far sì che al quartiere Di Vittorio venga ridata la giusta dignità, o meglio pari dignità che meritano tutti i cittadini di Ceccano. Del resto i cittadini residenti non pretendono la luna: una manutenzione di fondo che sia riconoscibile, qualche nuova pianta di abbellimento e la cura adeguata delle esistenti, una pulizia ripetuta nel tempo dell’intera zona e una derattizzazione decisa, naturalmente il ripristino delle aree attrezzate per i ragazzi e per gli adulti, con un impegno paragonabile al “minimo sindacale” per un’Amministrazione Comunale che nel 2024 non potrà certo avere l’ambizione di venire ricordata per centinaia di altre opere o attività “monumentali” degne di memoria. Altro che la luna!
Comunicato stampa a firma di Angelo Belli