Anagni: dallo schiaffo, allo sfregio

anagni verde

Lo schiaffo di Anagni verrà sostituito con lo “sfregio di Anagni”. Nel prossimo Consiglio comunale si voterà per l’approvazione del Rapporto Ambientale del Nuovo Insediamento Logistico di Cangiano San Bartolomeo, progetto al quale ci opponiamo fermamente. Lo “sfregio” di Anagni è un colpo di mano contro il nostro territorio e chi lo vive.

La Giunta Natalia nel Novembre del 2023 aveva indicato come una priorità “la tutela dell’Attività agricola, del Paesaggio, dell’Ambiente, per scongiurare ogni ulteriore consumo di suolo” (Delibera n. 35 del 23-11-2023 avente per oggetto la “Rigenerazione Urbana”). Ma le decisioni successive sono andate in ben altre direzioni, programmando progetti di poli logistici, parchi fotovoltaici, mega biodigestori e molto altro, spesso a discapito di terreni agricoli. Si è arrivati, quindi, alla convocazione del prossimo Consiglio Comunale, accortamente fissato “con urgenza” per il 13 agosto prossimo, in concomitanza delle feste agostane e patronali, durante il quale si voterà per modificare il Piano Regolatore e permettere la realizzazione del Polo Logistico di Cangiano San Bartolomeo (Proposta già portata in consiglio per una prima approvazione il 29 febbraio).

Per il nostro territorio sarà un vero scempio, mascherato con eleganti espressioni come “riqualificazione” (ovvero cambio di destinazione da agricolo a industriale), “recupero edilizio” e “antropizzazione” (cioè cementificazione e distruzione delle aree naturali).

Le conseguenze sulla qualità della Vita dei cittadini e sulla tutela dell’Ambiente saranno molto gravose perché si andrà incontro ad un aumento spropositato del traffico dei mezzi pesanti e, quindi, delle emissioni nocive per l‘Ambiente e la Salute, che renderanno l’esistenza impossibile anzitutto agli abitanti del luogo e danneggeranno le attività commerciali.

Il progetto in questione prevede, come accade in questi casi, una contropartita a titolo di risarcimento, consistente in offerte quasi umilianti, come piste ciclabili inserite in contesti industriali, qualche anno di finanziamento per le feste di quartiere, interventi che fanno riferimento alla gestione ordinaria (e quindi “dovuti” ai cittadini che pagano le tasse) e altri elementi non commisurati all’impatto dell’opera. I posti di lavoro possibili nelle strutture previste dal progetto sono un illusorio miraggio. È cosa nota, infatti, che in questi magazzini per lo scarico e il carico di merci si utilizzano attrezzature automatizzate e il lavoro umano è ridotto a mansioni di modesto livello.

Le Associazioni e i Comitati del Coordinamento Ambientale di Anagni e di Colleferro hanno presentato Osservazioni e un ricorso al Tar contro la Regione Lazio, il Comune di Anagni e la Società proponente, per opporsi al progetto, oltre a segnalazioni ed esposti agli Enti e alle istituzioni competenti per Legge.

Un’amministrazione che deve tutelare i cittadini e il bene pubblico non può operare scelte a favore di pochi privati a discapito di tutta la collettività.

Ai cittadini si chiede di sostenere questa campagna di informazione e di opposizione per difendere la Città e il Territorio e di mobilitarsi per partecipare alle prossime iniziative e ai tavoli di raccolta fondi che saranno organizzati per contrastare in ogni forma possibile e in ogni sede opportuna questa scellerata scelta dell’amministrazione comunale di Anagni.

Coordinamento ambientale

AnagniViva

Diritto alla Salute

Retuvasa

Associazione Culturale Anagni Cambia Anagni

TerraDolce

Sconfinatamente

Gruppo Civico LiberAnagni

Sinistra Italiana Anagni

Possibile Anagni

Partito Comunista Italiano Anagni

Componente “Rinnovamento”

 Comunicato stampa

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